Statement: “La tesi non avrà un frontespizio, non voglio che assomigli a un necrologio, che annunci l’inizio della fine della mia carriera. I fogli saranno liberi, non rilegati da convenzioni sociali e da formalismi che risultano fuori dal nostro tempo. Non scriverò nulla, se non mail”. Il ricevente delle mail è Silvio Salvo (relatore esterno); in quanto ufficio stampa e social media manager la fondazione Sandretto Re Rebaudengo è l’azienda partner della tesi.Il capitolo si chiude con l’archivio delle immagini ‘‘incontrate’’ accostate a fotografie ultra-contemporanee. Sono presenti dei codici visivi: nelle pagine di destra, un occhio si apre e si chiude, nelle pagine di sinistra una sfumatura unica per ogni pagina. In una delle mail Salvo mi scrive: "La tua tesi, a quanto ne so, ma potrei sbagliarmi, ha potenziale di “prima volta”. Chi fa per la prima volta qualcosa ha diritto ad entrare nella “mitologia”. La comunicazione social della fondazione Sandretto Re Rebaudengo è entrata nella “mitologia” Proprio perché siamo stati i primi a scardinare il paradigma che l’arte contemporanea era elitaria.
“In geometria verso e direzione sono due cose diverse, è per questo che la tesi non ha mai avuto un verso ma da sempre un’unica direzione. Le parole nella relazione di tesi sono 3.187, lo stesso numero di fogli che posto all’interno di projec_to darà inizio alla mia carriera.”
La tesi è stata comprata.